Ossessione
Yarko
estrasse di tasca una pillola bianca, la schiacciò tra le mani fino
a sbriciolarla e lanciò la polvere nella stanza. Per qualche secondo
si riempì di una misteriosa nebbia.
Poi il demone si avvicinò
nuovamente a lei, e le sfiorò un lembo di pelle con un unghia.
Lei
si sentì persa.
-brrrr...sono finita...chissà quali atroci
agonie mi attendono...
Apparso per magia un cubetto di
ghiaccio nelle sue mani, lo poggiò sulle labbra della ragazza, lo
fecce scivolare sul suo collo e sui suoi seni, facendo inturgidire i
capezzoli.
- Vedo che gradiscono il trattamento.
-...che
bastardo...- disse lei languida. Rise maliziosa ormai rassegnata al
suo piacevole destino ineluttabile.
- Sai che quest'offesa
potresti pagarla molto cara? - Il tono di voce di Yarko divenne
serissimo.
Anya si spaventò.
-
ma dai... scusa... mi...- Anya non riusciva a pronunciare una frase
di senso compiuto – pensavo che...
Yarko continuò a giocare con
il ghiaccio e fece scivolare alcune gocce ghiacciate sul suo ventre
caldo. La pelle di lei si rizzava allo stimolo del gelo.
Il demone
posò le sue mani bollenti dove il ghiaccio aveva lasciato traccia ed
il corpo della ragazza divenne asciutto!
Anya mugugnò.
Senza
ascoltarla, lui salì cavalcioni sopra la ragazza e cominciò a
raspare lentamente le sue ascelle esposte.
La ragazza cacciò un
urlo - Dai... ti prego no, il solletico no. Fammi di tutto, ma il
solletico no.
Yarko rise maliziosamente – Sentiamo, cosa intendi
per “tutto”?
- No, ti prego, basta, ti supplico, non farmi
urlare,ti prego. Il solletico si, ma non adesso. Sveglio i miei
familiari.
Anya era realmente preoccupata.
- Fidati, nessuno
sentirà mai nulla, e nessuno potrà mai venire ad aiutarti.
Quel
demonio doveva aver fatto qualche strano sortilegio. La cosa la
tranquillizzò da un lato, ma la atterrì ulteriormente dall'altro.
-
No, ti prego, pietà.
La blanda tortura continuò per molti
minuti, poi Yarko si fermò.
- Sei matto - Anya affannava - mi
volevi ammazzare?
La ragazza aveva sempre voluto che qualcuno le
facesse vivere quello che il demone le stava facendo assaggiare, ma il terrore che ora provava le impediva di assaporarne appieno il momento.
C'era
qualcosa in quel ragazzo che l'attirava e respingeva
contemporaneamente.
- Tranquilla, non morirai per così poco. E
poi, non mi hai forse chiamato per esaudire le tue fantasie più
segrete ed estreme? O vuoi tirarti indietro?
Il giovane le sfilò
la pezza che le bendava gli occhi e si alzò. Aprì la porta,
schiudendola appena.
-No no no, rimani; stavo scherzando: è solo
che non sono abituata e mi sembrava di morirci, ma ti prego, non
andare - Anya si stupì delle sue stesse parole.
Yarko le si
avvicinò: voleva guardarla negli occhi.
- Sei sicura? Non vorrei
che...
Aveva ancora paura di quello straniero ma sentiva che di
lui poteva fidarsi.
Inoltre, si sentiva incredibilmente attratta
da lui, che temeva avrebbe accettato qualsiasi cosa le avesse
proposto, pur di tenerlo vicino.
La ragazza cominciava a
bramarlo.
- No, no, ti prego non andare - lei lo fissò– e
non fare caso alle mie lamentele; devi darmi il tempo per abituarmi a
questo genere di trattamenti,
ti
prego. Abbi pazienza con la tua ancella.
Yarko si crogiolava nel
suo ego. Era stato all'altezza del suo compito.
- Quindi te vuoi
diventare mia ancella?
Anya biascico appena – Si.
- Prometti
quindi di accettare qualsiasi cosa io ti chieda di sopportare ?
-
Si - rispose Anya di getto - ma te, cosa mi faresti poi? - Chiese.
-
Ho capito: non ti fidi, sto perdendo tempo - Yarko riprese il
mantello rischiando il tutto per tutto.
- No no no, ti prego, si,
voglio essere la tua ancella e accetterò qualsiasi cosa tu mi
proponga - gridò spaventata - ma non andartene, ti prego, continua:
fammi impazzire come desideri. Voglio essere completamente alla tua
mercè.
La volontà della ragazza era spezzata: ora lei bramava
le torture del demone.
La ragazza era nelle sue mani e lo sarebbe
stata per sempre fino alla fine dei suoi giorni.