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Underground [1pt – 1c – 5pgr] Il cerimoniale (Ossessione)

Ossessione  Yarko estrasse di tasca una pillola bianca, la schiacciò tra le mani fino a sbriciolarla e lanciò la polvere nella stanza. Per q...

martedì 25 ottobre 2022

Underground [1pt-1c-2pgr]- il cerimoniale (Stizza - Disperazione)

 

Stizza

Rohanda sorseggiava un cocktail guardando lo specchio magico. Osservava annoiata le movenze di Yarko - Darlyne - chiamò la regina.
La governante scattò in piedi e si avvicinò ai divani dove sedevano i reali - Comandi, mia signora.
- Ordina alle domestiche di sbarazzare il tavolino e di servirci la cena sul tavolo di legno pinto.
- Non sul tavolo centrale? - abbozzò la rajara.
Gli occhi di Rohanda diventarono piccoli come fessure - Ho detto sul tavolo di legno pinto di fronte allo specchio di cristallo - scosse la testa e continuò - Ho speso secoli per la tua istruzione affinché fossi all'altezza di servire nel mio palazzo e invece...Sono molto delusa!
La rajara abbassò lo sguardo e si strinse nella divisa in seta nera che ne slanciava la sensuale figura.
- Se volevo al mio servizio una qualsiasi rajara del palazzo di Krymhild, non avrei scomodato mia zia dai laghi salati per consigliarmi un'istitutrice che ti educasse a dovere.
La rajara fece un profondo inchino e corse fuori dalla sala per chiamare le domestiche.
La regina guardò il marito alla sua sinistra e si alzò dal divanetto in cammusse rosa.
Si avvicinò allo specchio magico e incrociò lo sguardo di Lorenz - I Drazum stanno diventando troppo audaci.
Il principe consorte la fissò a sua volta: quattro freddi occhi azzurri si scrutarono cercando di intuire i reciproci pensieri del coniuge.
- Per quale motivo? - abbozzò Lorenz con fare annoiato.
- Quella ragazza ha svolto il cerimoniale di evocazione per un patto.
- Lo so - interruppe Lorenz - è infatti dovere degli inferi inviare qualcuno in risposta al rituale.
- Potevamo inviare un uomo della nostra stirpe. Perchè il nostro principe non ha convocato il consiglio?
Lorenz sbuffò spostando lo sguardo verso lo specchio fatato.
Gesti che a sua moglie non sfuggirono.
Rohanda scostò una lunga ciocca bionda dal viso e gli si mise a fianco.
- Capisco che tu non voglia contrariare la tua vecchia fiamma, ma devo ricordarti che oltre a essere un nobile Ashvy, sei anche mio marito nonché principe consorte, perciò devi rispettare le mie scelte e appoggiare le mie disposizioni.
Lorenz la guardò affettuosamente - Per l'ultimo cerimoniale abbiamo inviato Lashtan. Non lasciare che la tua gelosia per Krymhild e il disprezzo nei confronti dei Drazum ti accechi.
Rohanda, colta in errore, storse il naso, si voltò e andò a sedersi alla tavola che le rajare avevano velocemente imbandito.
- Quel mezzo demone - Rohanda guardò Yarko con sprezzo - un selvaggio di stirpe barbara, i suoi antenati regnavano su popolazioni di rozzi marinai.
- Suvvia, ti ricordo che suo nonno è Dreyzer l'ammazza draghi; è a tutti gli effetti il nipote del principe Sargon.
Rohanda chiuse gli occhi - Posso capire avessero inviato Waylern.
Lorenz provò ad abbozzare una risposta quando l'usignolo poggiato sul davanzale entrò in sala.
- Rohanda, smettila di vedere cospirazioni ovunque - disse l'uccello.
I reali riconobbero la voce e si prostrarono immediatamente.
L'usignolo si dissolse in una nuvola di fumo dalla quale comparve un'elegante e imponente figura: un uomo dai lunghi capelli corvini, lo sguardo cupo e la voce suadente.
- È stato proposto dalla sua fidanzatina- disse il misterioso signore - e la regina Drazum, dopo qualche esitazione non ha potuto fare a meno di acconsentire.
Lorenz si voltò sorpreso - È stata Daejil a proporlo?
- Quell'arrivista - intervenne Rohanda - chissà cosa avrà in mente?
- Suvvia, mia bellissima sovrana: hai l'unico uomo che abbia fatto perdere la testa a Krymhild, come principe consorte - Sargon diede enfasi alla cosa, conoscendo la rivalità tra le due regine, sue suddite predilette.
Dopo una titanica guerra intestina, l'esito sancì definitivamente le gerarchie demoniache delle rispettive stirpi.
- Sei, a detta di molti, la più elegante e bella donna tra tutte le stirpi degli inferi e della terra, più sensuale delle rajare e più austera delle divine triadi inferiori. Perchè ti senti oltraggiata?
Il principe dei demoni si sedette a tavola, afferrò un calice e lo portò alla bocca, poi riprese - Daejil voleva solo testare il grado di apprendimento del ragazzo in merito alle sue abilità. Krymhild stessa glielo ha sconsigliato e voleva indire un consiglio.
Rohanda sentì il cuore sussultare. Era seccata per aver fatto pessima figura nei confronti del suo uomo e ora, anche del loro principe.
Sfoderò un sorriso imbarazzato - Darlyne - gridò subito dopo.
La rajara si precipitò al suo fianco - Comandi mia signora.
- Non vedi che il nostro principe è venuto ad onorare la nostra tavola?
La rajara, riconoscendo Sargon, sbiancò.
Ricordava benissimo colui che l'aveva liberata dalla schiavitù dei Kardighi.
Si prostrò al suo cospetto, poggiando la fronte ai suoi piedi.
- Portate subito il vino dei Merlot di Cobiasi e convocate i musici della Larankia. Veloci.
La voce di Rohanda era imperiosa, ma Darlyne sembrava pietrificata.
Lorenz sorrise, rivolgendosi al suo principe. I due demoni scambiarono uno sguardo d'intesa.
Sargon accarezzò i setosi boccoli neri della ragazza, aiutandola a sollevarsi.

Disperazione

Il demone era a suo agio: appoggiato il mantello sulla sedia più vicina, rimase a torso nudo. Anja lo guardava terrorizzata, avrebbe voluto ribellarsi.
I lacci in cuoio erano saldi, aderendo completamente ai suoi arti.
Provò a opporsi con più veemenza quando il ragazzo le immobilizzò le gambe agli angoli del letto.
Quei lacci in cuoio si muovevano come serpenti animati le cui spire non danno scampo.
“Ora mi stuprerà”
Le paure di Anja erano fondate: lei aveva eseguito un cerimoniale che richiamava un essere demoniaco per soddisfare le sue fantasie più perverse e nascoste: in quel cerimoniale aveva riversato tutti i suoi dubbi, timori e desideri inconfessabili, chiedendo che qualcuno, proveniente dagli inferi, placcasse la sua sete.
Non pensava potesse realizzarsi, non credeva una creatura infernale potesse rispondere a quel richiamo: era convinta si trattasse di legende e stupide superstizioni.
Invece quel demone sfiorava il suo corpo in maniera così precisa che sembrava avesse letto nella sua mente.
Il corpo di Anja era sconvolto da una miriade di sensazioni contrastanti, la paura la bloccava.
Il demone grattò le sue costole: entrambi i fianchi della donna assaporarono le unghie demoniache.
Era un solletico intenso, ritmato ed estenuante: Anja impazziva.
In preda alla follia si sentì perduta, in balia di un demone che l'avrebbe torturata senza requie: gli addominali contratti, la muscolatura tesa, i polmoni impegnati nel disperato tentativo di provare a respirare.
- Arrenditi, non opporti, è inutile – La voce del demone era calma e beffarda allo stesso tempo.
Anja sbatteva compulsivamente le palpebre, sollecitando i muscoli del torace nell'inutile tentativo di riuscire a chiudere le braccia per proteggere le ascelle e le costole da quelle unghie infernali.
I seni scoppiavano per lo sforzo.
Il suo corpo era percorso da scosse energetiche che le attraversavano l'anima.
Quando il demone si appressò per morderle un capezzolo, il seno prese fuoco.
Si sentì morire.
Smise di combattere arrendendosi a quel crudele destino.
Il suo sguardo folle si soffermò sul demone che, deliziato da quel corpo inerme le infliggeva sofferenze indicibili, e in quel momento i loro occhi si salutarono per la prima volta.
Il demone rallentò, avvicinando il viso a quello della ragazza, per scrutarne meglio l'azzurro degli occhi.



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