- Quindi, chi mandiamo?
Daejil si espresse con rinnovato vigore
– Yarko, mia regina.
- E sia – La regina scosse la testa,
ma ascoltò il suggerimento della sua amica – mandatelo a chiamare.
***
Il mantello lo aveva mimetizzato nella
risalita dagli inferi fino alle strade del villaggio.
Yarko
scorse la casa di Anja e vi entrò di soppiatto.
La ragazza si
svegliò spaventata. Uno sconosciuto la fissava da un angolo della
stanza.
Con un gesto esoterico delle dita, il giovane demone
materializzò una striscia di cuoio che le avvolse la bocca prima che
la ragazza gridasse. Anja provò a levarsela, ma delle cinghie in
cuoio le immobilizzarono i polsi alla spalliera del letto.
- Non è
carino addormentarsi mentre si attendono degli ospiti - disse il
ragazzo alludendo al cerimoniale compiuto poco prima dalla ragazza -
ne urlare per tediare la gente con le tue lamentele.
Mugugni
strozzati arrivarono alle sue orecchie. Sorrise divertito osservando
la ragazza contorcersi impaurita.
- Il rituale che hai compiuto è
sacro – la voce del giovane era decisa e rassicurante - sono qui
perché mi hai chiamato!
Anja sgranò gli occhioni azzurri e
incrociò gli occhi neri del demone. Affannava confusa.
Il demone
sedette sul letto all'altezza del suo bacino per sfiorarle le
costole.
Le palpebre della ragazza sbattevano impazzite, celando e
mostrando l'azzurro degli occhi.
Cercò inutilmente di sottrarsi a
quel demoniaco tocco.
- Cominciamo – rise beffardo.
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