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venerdì 11 novembre 2022

Underground [1pt – 1c – 4pgr] Il cerimoniale (Rabbia)

 Rabbia

- Il ragazzo ci sa fare – abbozzò Lorenz - andiamo sul divano?
- Ha avuto delle ottime insegnanti – rise ironicamente il principe dei demoni, seguendo il suo amico.
- Di certo, quella zoccola della compagna l'ha istruirlo a dovere. – intervenne Rohanda, mentre accavallava con eleganza le gambe in mezzo ai due demoni – Vorrei sapere cosa spera di ottenere con questa mossa.
- Suvvia, il tuo odio per Krymhild è così forte – la voce di Lorenz era paccata - che sospetti della sua dama di compagnia.
Sargon sollevò il calice in cristallo appressandolo alle labbra, mandò giù un sorso del liquido amaranto e cercò di concentrarsi sulla musica.
- Io non capisco perché osi ancora mancarmi di rispetto per difendere quelle sciacquette. – la voce di Rohanda era incrinata dalla rabbia – Devo ricordarti che sei un nobile Ashvy, marito della tua stessa regina e... – mentre i musici della Larankia suonavano, una corda del violino si spezzò.
La nota emessa fu come un acuto fortissimo che alle orecchie dei demoni sembrò una pugnalata nei timpani, e interruppe gli strali della regina.
Quell'acuto sconnesso lasciò tutti di sasso: gli stessi musici si fermarono spaventati mentre lo sfortunato musicista, che suonava il violino incriminato, osservava incredulo lo spazio disarmonico lasciato tra le corde per via dell'incidente.
- Mia regina, mi perdoni! – si affrettò a supplicare il kardigo – È stato un incidente: una corda è saltata e...
Rohanda fissò i malcapitati – Stavo parlando con mio marito, voi mi avete interrotto.
- Ci perdoni, mia regina – continuò a scusarsi il kardigo mentre frugava tra i suoi averi alla disperata ricerca di una corda per sostituire la mancante – dev'essere stato per via de... - le parole morirono in bocca allo sventurato kardigo.
- Suppongo sia per via delle mie urla – interruppe Rohanda - Avete insinuato io sarei una befana pettegola che molesta i suoi commensali, bene bene.
- No, no no – gridò lo sfortunato kardigo prostrandosi al suolo – come può sua altezza pensare che io...
Rohanda sbattè le palpebre due volte e schioccò la lingua sul palato.
I cinque kardighi ridussero drasticamente il loro volume, avvizzendo come un frutto andato a male, le loro suppliche pure divennero incomprensibili bisbigli. I loro arti si moltiplicarono assumendo l'aspetto di terrificanti e minuscole spine, intersecando quello che un tempo era stato il loro torso.
I musici della Larankia erano stati trasformati in cinque pityocampe: cominciarono a strisciare sul pavimento cercando qualche foglia da mangiare.
- Ma cara, ti rendi conto che è stato un incidente e che...?
- Mi avevano offeso davanti al nostro principe e tu non hai fatto nulla per difendermi.
Lorenz rimase basito – Stai scherzando?
- Ho capito! – la regina aveva gli occhi arrossati – La mia presenza non è di tuo gradimento. Per difendere la tua vecchia fiamma, sbraiti, sputi fuoco e lanci fulmini dagli occhi. Per me, non muovi un dito. Devo imparare a rimanere al mio posto. Mi ritiro per non infastidirti oltre. Mio principe, col tuo permesso – Rohanda voltò le spalle ed uscì dal salone.
I due demoni si guardarono perplessi.
La voce di Lorenz spezzò il silenzio innaturale.
- Darlyne, fa' portare via quelle bestiacce – il demone indicò la processione delle cinque pityocampe che cercavano di nascondersi.
- Subito, mio signore – la rajara poggiò della stoffa sul pavimento, raccolse quelli che furono i musici della Larankia avvolgendoli come un fagotto e li infilò tra le corde e la cassa del violino di legno di abete cresilo – ho pensato che essendo stati dei musicisti, avrebbero apprezzato il pensiero.
I due demoni annuirono e Darlyne uscì dal salone.
- Per fortuna eri davanti e hai visto e sentito – Lorenz si rivolse al principe dei demoni - Cos'ho fatto?
- Lasciamo perdere – disse Sargon, riprendendo il bicchiere in mano – perchè credi che non mi sia mai sposato?
Sargon sfregò il pollice tra medio e indice: un usignolo comparve alla finestra e cominciò a cantare.
- Godiamoci questo cerimoniale – Sargon scambiò uno sguardo con Lorenz - il ragazzo sembra promettente.




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